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la costellazione di ercole ricalca perfettamente i monumenti estensi |
Ercole
I duca di Ferrara, dopo la morte di Borso (1471) che aveva attuato
il buon governo e aveva lasciato i memorabili dipinti di Palazzo
Schifanoia,volle imitarlo, e si propose di dare alla città una nuova
e grande impronta: un disegno urbano riconoscibile e carico di
significati celebrativi della casata Estense. Egli coinvolse nel
progetto non solo l’architetto di corte Biagio Rossetti, ma
anche
Pellegrino Prisciani, raffinato cultore e docente di astrologia,
segretario e confidente del Duca. La ricerca di geometrie legate alle
stelle e alla numerologia non era cosa rara, dato il forte interesse
nel passato all’alchimia e al ricercare un'armonia con la natura,
con le forze celesti, e quindi con Dio.
I
progetti si avviarono nel 1484, al termine della Guerra del Sale
(1482-84), che vide l'assedio di Ferrara da parte della repubblica di
Venezia:
uno
degli scopi era anche il rinforzo del sistema difensivo delle mura
urbane verso nord. Si ritiene che il contributo del Prisciani sia
stato di decisiva importanza: il suo disegno, che gli storici hanno
chiamato il “Tipo del Prisciani”, ed è orientato con il sud
verso l'alto come era convenzione consolidata a quei tempi, contiene
tutto il pensiero e tutta la realtà della nuova grande addizione
della città. Rossetti ha “disegnato” l’idea di Prisciani e ha
progettato in seguito i punti di forza del grande disegno, cioè i
luoghi distinti
e
indimenticabili che hanno dato sostanza urbana al progetto della
città nuova nel suo complesso. Nel disegno della grande operazione
urbana si rivela una sinergia straordinaria fra Prisciani e Rossetti.
Il cuore del grande disegno urbanistico è il Quadrivio: oggi è
l'incrocio di Corso Ercole I d'Este, asse
Sud-Nord
che include e prolunga la congiungente del Castello Estense col
Palazzo dei Diamanti fino alla Porta degli Angeli, con l’asse Corso
Porta Po - Corso Biagio Rossetti - Corso Porta Mare, chiamate
all’epoca via dei Prioni e via degli Equinozi, che corre da Ovest a
Est collegando Porta Po e Porta a Mare
presso
i bastioni delle mura. In corrispondenza del Quadrivio andrà
edificato il Palazzo dei Diamanti, come completamento del Castello
Estense: il palazzo sarebbe divenuto la residenza di Sigismondo,
fratello di Ercole a cui spettava Il "quadrato astrologico"
sovrapposto al Tipo governare il Ducato quando questi era assente. Il
Palazzo dei Diamanti ha un ruolo fondamentale nell’addizione: esso,
e soprattutto il diamante vero che dovrebbe essere nascosto
all'interno del suo perimetro, coincide con il “medium coeli”
relativo a Ercole I: in astrologia è questo il punto più alto del
cielo rispetto ad un determinato luogo al momento della nascita di un
individuo, fondamentale per determinarne il cosiddetto “tema
natale”, cioè una rappresentazione dell'immagine sociale, della
carriera, dei successi, degli obiettivi, e delle ambizioni di quella
persona. Proprio a questa celebrazione del sole di Ercole al suo
Zenith avrebbe ispirato Biagio Rossetti nella costruzione della
corazza argentea di bugne a forma di diamante da apporre alle pareti
del Palazzo, destinate ad essere, per sempre, nell’arco della
giornata, contenitori di luce. Il “quadrato astrologico” (lo
strumento con cui gli studiosi degli astri elaboravano i temi di
natività) nel suo disegno sembra inoltre aver suggerito anche
l'andamento delle nuove mura verso nord: la sovrapposizione della
figura del quadrato alla La costellazione di Ercole sovrapposta alla
pianta della città di Ferrara planimetria della città disegnata da
Pellegrino Prisciani rivela come nacque il disegno del tracciato
delle mura erculee. Infine, la stessa collocazione degli altri luoghi
monumentali della città, esistenti (Castello, Porta Paola, chiesa di
S. Marco e S. Domenico, Castel Tedaldo) e da costruire nell’addizione
(Palazzo Diamanti, chiese di S. Benedetto, S. Cristoforo, Torrione
del Barco, Punta della Montagnola), testimonierebbe l’ispirazione
“astrologica” dell’opera urbanistica: la rappresentazione della
costellazione di Ercole celebra il governo di Ercole I come specchio
del cielo.
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RispondiEliminaGRAZIE