LE ORIGINI DI FERRARA : DAL CASTRUM BIZANTINO ALLA CORTE ESTENSE


primo nucleo di Ferrara 

Verso la fine del VI secolo un Castrum del sistema difensivo bizantino, voluto dall’esarca di
Ravenna Smaragdo, si insediò sulla riva sinistra di quello che allora era il corso principale del
Po, all’altezza  della biforcazione tra i rami di Volano e di Primaro. Nel 644, il vescovo di origine siriaca San Maurelio (le cui reliquie sono oggi custodite nel Monastero di San Giorgio degli Olivetani a Ferrara) a causa delle continue invasioni barbariche che devastavano la sede vescovile di Ricostruzione ideale dell’antico aspetto della “punta di San Giorgio” - Sec. XVI Voghenza, decise di spostarla da lì al Borgo San Giorgio, situato sulla riva destra del fiume Po che allora scorreva più a sud, proprio in corrispondenza del Castrum bizantino che si trovava sulla riva opposta, a nord. Il borgo costituì il primo insediamento abitato di “Ferrariola”, sull’isola di San Giorgio, mentre il Castrum è stato individuato nella zona di Porta San Pietro: in corrispondenza dell’antico presidio, il perimetro dell'impianto viario odierno disegna un ferro di cavallo.
Il nome “Ferrara” fu ufficialmente impiegato per la prima volta nel 756/7, sia nel Liber Pontificalis della Chiesa Romana che nel Codex Carolinus, in due passi paralleli che si riferiscono allo stesso episodio. Il re longobardo Desiderio aveva promesso a papa Stefano II la restituzione alla Santa Sede di Faenza, Imola, Bagnacavallo, Gavello e del ducatus Ferrariae, e il pontefice ne scrive a Pipino il Breve re dei Franchi (il padre di Carlo Magno), perché gli si renda giustizia da parte dei Longobardi, ma anche dei Bizantini. Se ne ricava che tutte queste civitates, appartenenti originariamente all’Esarcato ravennate, dovevano essere state conquistate tra il 750 e il 751 dal re longobardo Astolfo. Il dominio longobardo fu comunque breve, perché nel 774 Pipino il Breve, sconfitti i Longobardi, donò il “Ducato di Ferrara” a Papa Adriano I. Nel 984 Ferrara divenne feudo di Tedaldo, conte di Modena e Canossa, e nipote dell'imperatore Ottone I. La città mantenne tuttavia un governo liberale, al punto che Matilde di Canossa, nel 1101, dovette ricorrere alle armi per riprenderne il potere. Nel frattempo, Ferrara si era sostanzialmente organizzata in forma di comune, retto da capitani e consoli. In quell’epoca, le famiglie degli Adelardi e dei Torelli, guelfi di origine bulgara gli uni, ghibellini di origine bolognese gli altri, iniziarono a contendersi la supremazia del comune. Nel 1158 l’Imperatore Federico Barbarossa occupò Ferrara, e la mantenne soggiogata fino al 1164, anno in cui Guglielmo II Adelardi (ricordato come fondatore della Cattedrale di Ferrara, nel 1135) sottomise la città alla
Lega Lombarda. Morto Guglielmo nel 1184, assunse il potere sua nipote Marchesella, moglie di Azzo VI, marchese d’Este. Nel frattempo, i Torelli non recederono dalle loro intenzioni: estinti gli Adelardi, cominciarono a contendere il primato agli Este, fino a quando nel 1213, morto Azzo VI, suo figlio Aldobrandino I e Salinguerra Torelli si accordarono per governare la città congiuntamente. L’estense morì appena due anni dopo in circostanze poco chiare (probabilmente avvelenato) e gli successe il fratello, Azzo VII (detto Azzo Novello) di soli 10 anni di età, sotto la tutela della madre Alice d'Antiochia. Nel 1222, la famiglia Torelli, approfittando del momento di debolezza degli Este, che erano impegnati anche contro l’imperatore Federico II nelle campagne militari del nord Italia, riconquistò il potere a Ferrara. Tuttavia, quando nel 1239 Federico II si ritirò sconfitto nel sud Italia, Azzo VII tornò a Ferrara con desiderio di vendetta. Nel 1240 Azzo, alleatosi con Venezia e col Papa Gregorio IX, cinse Ferrara d'assedio e, invitato SalinguerraII Torelli a firmare la pace, lo fece catturare con l’inganno (episodio del “Fondobanchetto”) e trasportare a Venezia dove morì nel 1244.
Da quel momento iniziò il dominio della famiglia d’Este su Ferrara, che ha lasciato tra i segni più tangibili la costruzione del Castello Estense (1385), la realizzazione delle difese a nord della città (1386) e la fondazione dell’Università (1391). Nel 1451, si ebbe un ulteriore ampliamento della città a sud che incluse un tratto dell’alveo fluviale abbandonato. Nel 1492, con Ercole I d’Este, venne commissionato all’architetto Biagio Rossetti un riordino della città, verso il settore di nord-est, la cosiddetta “Addizione Erculea”, che raddoppiò il perimetro delle mura, facendo loro assumere l’attuale forma trapezoidale. Ferrara ebbe il momento di massimo splendore nel periodo rinascimentale, quando assunse quelle caratteristiche che l’avrebbero resa famosa in tutta Europa.
Oggi, Ferrara può vantare un’alta qualità della vita, data da una realtà vivace ricca di splendide mostre d’arte, di una raffinata stagione concertistica e varie manifestazioni sportive e culturali, tra cui la prima kermesse internazionale dei musicisti di strada (Buskers Festival) e il più antico Palio d’Italia.

Foto e contenuti pubblici

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